Scheda pg
La Storia di
Sheena
Le Origini
In un tenebroso castello nelle terre dei ghiacci perenni un oscuro Stregone
impartiva lezioni di psicologia, di alchimia, di meditazione e di magia alla sua
giovane ed unica figlia. Le genti delle vicine contrade mormoravano che quella
splendida fanciulla non fosse realmente sua figlia, ma una creatura plasmata con
i suoi poteri arcani; i lunghi capelli neri come il carbone più puro, gli occhi
del colore del ghiaccio più antico, le labbra purpuree ed il fisico snello e
slanciato la facevano in effetti sembrare una creatura sovrannaturale. Ma i
poteri dello Stregone non erano tali da creare la vita, gli avevano però
permesso di scrutare nella sua sfera di cristallo ogni angolo delle terre
conosciute alla ricerca di una donna che avrebbe potuto dargli una figlia di
rara bellezza ed acume. Già perché Sheena, così chiamò la figlia, non era
soltanto di una bellezza fatale ma possedeva anche un istinto, un sesto senso
paragonabile a quello di alcuni animali. Si narra inoltre che durante le sue
rare sortite dal castello chi la incontrasse ed incrociasse il suo sguardo
rimanesse come ipnotizzato e fosse disposto ad offrirle qualunque servigio; ma
questa è una leggenda, e si sa che di fronte ad una sì bella donna qualunque
uomo sarebbe disposto ad offrire i propri servigi, anche se costei non
esercitasse su di lui alcun potere magico o telepatico.
La
Principessa dei Draghi
In un giorno invernale all’età di ventidue anni Sheena lasciò il castello,
vestita di un’armatura in pelle lucida ed in sella ad un maestoso destriero, per
mettere in pratica ed affinare gli insegnamenti ricevuti. Avrebbe dovuto
affrontare creature di ogni sorta, confrontarsi con valorosi maghi e guerrieri,
difendersi dai più spietati banditi ed assassini prima di tornare al castello e
meritare l’eredità e gli ultimi insegnamenti del padre. La giovane donna iniziò
così a vagare per foreste, praterie, deserti, paludi e grotte affrontando
mostruose creature e bestie fameliche che talvolta erano messe in fuga soltanto
dal suo sguardo. In un tardo pomeriggio giunse nei pressi di una grande cavità
all’interno di un massiccio montuoso, il suo fine udito percepì provenire
dall’interno grida di battaglia e suono di scudi e spade; si avvicinò
all’imbocco scoprendo così oltre ai suoni, improvvisi bagliori ed un fetore
soffocante. Di qualunque cosa si trattasse sarebbe servita per fare esperienza,
così Sheena allentato il laccio della sacca contenente i preziosi reagenti,
respirata l’ultima boccata di aria salubre e adattata la vista alla penombra si
addentrò nel cavo. Ai suoi piedi giacevano corpi di uomini, di cavalli e di
viverne. Più avanti la battaglia sembrava stesse volgendo ad un triste epilogo:
quattro enormi draghi avevano circondato e bloccato con le spalle contro una
parete della caverna il piccolo manipolo di cavalieri superstiti ed allo stremo
delle forze. Appena qualcuno tentava una timida reazione o una subdola fuga
veniva avvolto dalle fiamme emanate dalle fauci e dalle narici dei dragoni che
parevano giocare come il gatto gioca col topo quando non ha più possibilità di
scappare; questa doveva però essere la giornata fortunata dei topi, scusate, dei
cavalieri superstiti. Sheena spronò il destriero avvicinandosi ai dragoni ed
investendoli con una pioggia di fulmini e fuoco; i quattro bestioni colti di
sorpresa rotearono su se stessi cozzando l’uno contro l’altro e prima che
potessero rendersi conto di ciò che era accaduto, dall’oscurità una seconda
ondata di fulmini li colpiva in più punti vitali. Uno già malandato per la
precedente battaglia stramazzò a terra con un sordo tonfo, gli altri tre
fiutarono o intravidero la donna e si lanciarono al suo inseguimento non
curandosi più dei cavalieri. Il cavallo di Sheena era però molto veloce ed agile
tra le rocce e le stalagmiti e gli sputi di fuoco dei quadrupedi alati
arrivavano a lambirle appena la resistente armatura; non appena due rimasero
attardati, Sheena fece roteare il destriero su se stesso e con due incantesimi
in rapida successione pose fine all’esistenza del suo inseguitore. Ripreso fiato
ed energie mentali si scagliò contro gli ultimi due e l’esito dello scontro non
fu diverso dai due precedenti sotto lo sguardo incredulo dei cavalieri. Usciti
alla luce del tramonto il capitano del manipolo si rivolse così inchinandosi ai
piedi della donna: ‘Milady, non so se voi siate un’illusione o una realtà, so
soltanto che io ed i miei uomini siamo ancora in vita grazie a voi e vi saremo
debitori finché vedremo sorgere il sole su queste terre. Quei dragoni assalivano
sempre più spesso la nostra piccola cittadina col favore delle tenebre e
strappavano dai loro letti le nostre donne ed i nostri figli per riempire i loro
luridi stomaci. Abbiamo provato ad offrire loro quotidianamente cacciagione
fresca ma non è servito a nulla, quindi stamane abbiamo deciso di andare ad
affrontarli nella loro stessa tana, ma il risultato lo avete visto con i vostri
stessi occhi.’
‘Cavaliere, se proprio dovete sdebitarvi potete indicarmi se nella vostra
cittadina vi è un alchimista dal quale io possa rifornirmi di alcuni reagenti
che utilizzo per i miei incantesimi. Per il resto non mi dovete proprio nulla,
ciò che ho fatto l’ho fatto per mettere alla prova le mie abilità, che poi voi
ne abbiate tratto beneficio, beh, è stata una vostra fortuna.’
‘Milady, sarò lieto di condurla dove ha domandato, ma qualunque sia stata la
motivazione che vi ha sospinta, la gente di queste terre non dimenticherà mai
colei che le ha liberate dai quattro dragoni, per noi lei sarà per sempre la
Principessa dei Draghi.’
‘Come credete cavaliere, ma ora andiamo, ho ancora molta strada da percorrere
prima che calino le tenebre.’
L’Opposite Force
Quando si compiono tali imprese le voci corrono veloci da una città all’altra e
di taverna in taverna ogni narratore vi aggiunge del suo per dare maggiore
enfasi al racconto; i dragoni diventano così da quattro a cinque, da cinque a
sei, da sei ad otto e prima di giustiziarli la Principessa li avrebbe guardati
dritti negli occhi ad uno ad uno parlando in una lingua arcana. Sheena sostando
presso qualche locanda udiva talvolta narrare la sua impresa e sorridendo tra se
e se lasciava che ciò avvenisse, in fondo il titolo di Principessa dei Draghi
non le dispiaceva affatto. Queste creature così forti ed astute mettevano a dura
prova le sue abilità, così dove le giungeva che vi fosse un drago ella si recava
per affrontarlo. Aveva già sconfitto più di cento draghi di diversa natura
quando si trovò a passare nella città di Cove nel periodo in cui un giovane di
nome Skater stava fondando una gilda di cavalieri e maghi amanti dell’avventura.
Quando il giovane realizzò che la donna che si aggirava per la città era la
famosa Principessa dei Draghi, con il suo solito fare baldanzoso la avvicinò e
le propose di divenire un membro della sua gilda, l’Opposite Force. Avendo ormai
affrontato tutte le creature affrontabili singolarmente Sheena decise così di
accettare la proposta di Skater per potersi confrontare con i suoi nuovi
compagni, apprendere nuove tecniche ed fronteggiare nuove e più grandi insidie
al loro fianco.
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